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Musica, Testo, chitarra e voce di Erica Boschiero. Dalla biografia di Giuseppa Antonacci, morta ad Onna insieme al nipote, la notte del 6 aprile 2009 Dipinti di Angelo Fassina www.ericaboschiero.it www.myspace.com/ericaboschiero ...l'impeto stesso dell'aria e la fiera forza del vento si diffondono per i fitti canali della terra come un brivido, e di lì provocano un tremore; come il freddo, quando penetra a fondo nelle nostre membra, loro malgrado le scuote e le costringe a tremare e a dimenarsi. Per duplice terrore si trepida dunque nelle città: di sopra temono le case, di sotto paventano le caverne, che la natura della terra non le disgreghi d'un tratto, e squarciata spalanchi ampiamente la sua voragine e sconvolta voglia riempirla delle sue rovine. (Lucrezio, de rerum natura, libro VI) Giuseppa Antonacci aveva 87 anni, era nata il 31/01/1924. La notte tra il 5 e il 6 aprile 2009 non aveva voluto abbandonare sua la casa in via dei Martiri a Onna. Giuseppa aveva a cuore quello che chiamava "il suo nido". Una vita da contadina, la sua, spesa nei campi e a tirar su cinque figli. Dal 1974 senza nemmeno più l'aiuto del marito. L'ha raggiunto quella notte. Dal sito de IL CENTRO, http://racconta.kataweb.it/terremotoabruzzo/index.php Io dalla mia finestra mi perdo nella sera e vago con lo sguardo sopra i tetti, di muschio e coppi vecchi. Quant'è la tenerezza per un ciliegio in fiore che stanotte porta della luna il medesimo colore. Cresce la luna e il vento insieme a lei richiudo la finestra ed ogni angolo di questa vecchia camera sussurra che ci sei... Una preghiera al cielo, una sulla tua foto e piano mi addormento come allora, io che ero la tua sposa. Ma il vento dalle grotte poi scende sotto terra e la solleva un brivido di freddo, in un attimo che è eterno. E il sopra adesso è il sotto e non ho idea se è fuori o dentro il male che ora sento, poco a poco è più sottile ed io ti vedo accanto a me Da quello ch'era un letto guardo su la luna così immobile ed il ciliegio ch'è rimasto intatto e osserva il mio raggiungerti lassù.