Giampiero Finocchiaro's video: Giampiero Finocchiaro Concorso Presidi siciliani 2 dic 2009 wmv

(parte 2) Un vizio di forma rilevato dal CGA siciliano annulla un concorso nazionale ma solo per i siciliani. Il giudice non è siciliano, così che le sue decisioni pur valendo per i siciliani mettono potenzialmente al riparo dai suoi effetti il giudice stesso e i suoi parenti e amici che non stanno in Sicilia. Questo paradosso è possibile perchè l'autonomia giurisdizionale gli permette di rilevare un vizio di forma in un decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri che il Ministero Pubblica Istruzione ha adottato per il concorso. Sono di parere contrario tutti i TAR investiti della questione, compreso il TAR Sicilia, soprattutto è contrario il Consiglio di Stato come pure il Ministero e persino il Parlamento. Eppure l'autonomia del CGA Sicilia è inattaccabile. Può una sola legge avere diversa applicazione sul territorio italiano? Possono la Sicilia e i siciliani essere considerati di serie B? Può un terzo della scuola siciliana subire gli effetti devastanti di tanta insistenza? Il procedimento è stato acceso per garantire a due ricorrenti una formale revisione delle loro prove bocciate dalla prima commissione. Ne sono state nominate altre due in tempi successivi. In totale hanno ottenuto tre bocciature da tre diverse commissioni composte complessivamente da quindici diverse persone. Esiste ancora un valore chiamato "bene collettivo"? Non dovrebbe sempre prevalere sul garantismo individuale? Non è stato sufficientemente assicurato il diritto delle ricorrenti? E perchè ai dirigenti colpiti dall'annullamento non è stato garantito il diritto alla difesa nel procedimento come sancito dall'art. 111 della Costituzione?