LAUDENZOTV's video: DEDICATO AD UN ANGELO CINZIA wmv

Storia Vera di Una Ragazza Madre ammazzata davanti alla sua scuola dal fidanzato per un impeto di possessività. Era la ragazza col sorriso anche per i prof più severi . Le ha accarezzato i capelli neri e le ha passato le dita sugli occhi. «Mica sei andata via? Dimmi che non sei morta», urlava V., la cugina. Mamma Rosa urlava di più, nonostante fosse stata raggiunta da due proiettili, al viso e alla gola. «Come sta mia figlia?». Vincenza era accanto a lei, immobile. «L' hanno messa a terra, sembrava dormisse, serena». Se non fosse stato per quel piccolo foro rosso, all' altezza del cuore. «Allora ho capito». V. è stata la prima ad arrivare a Corso Italia. La gente attorno alla "Y 10" blu, le sirene dell' ambulanza, i carabinieri. Il dolore e lo strazio. Mezz' ora prima Cinzia («Così la chiamavamo, per la sua allegria»), sorriso di una bambina coi suoi 17 anni, era andata a salutarla, come ogni mattina, zainetto col peluche, prima di salire sul bus per Marcianise: «Ci vediamo stasera». Voglia di vivere e di riempire la vita; voglia di farcela, di riuscire ad mettersi in tasca un diploma e poi laurearsi: diventare un medico e indossare un camice bianco. Voglia di far felice una famiglia modesta che le voleva un gran bene. La scuola e i libri le riempivano la giornata, ma soprattutto Antonio, suo figlio, nato un anno fa e al quale Cinzia aveva dato il nome di suo padre, piccolo imprenditore edile. Nonostante quel bambino, Cinzia, ragazza-madre rincorreva il sogno di una vita normale. Levata alle sei, una carezza al bimbo che lasciava alla cura della famiglia, la mamma, il fratello Raffaele, la sorella Agata; libri e quaderni nello zainetto e corsa verso la piazza centrale di Sant' Antimo per raggiungere in bus l' istituto "Novelli". Vita dura, «ma per lei era tutto bello, bellissimo», ricorda il cugino Raffaele. Tre giorni fa, il suo compleanno. Ieri mattina è stata vinta dal sonno, si è svegliata tardi. «Stai a casa», le ha detto mamma Rosa. Lei niente: «Accompagnami tu», ha detto Cinzia, quasi in preghiera. «Chiedeva con dolcezza, nessuno le avrebbe mai rifiutato nulla: forse era destino». Mai nessuno però immaginava che il suo ex, Raffaele, cinque anni più di lei, e padre del piccolo Antonio, l' avrebbe uccisa. Su di lui, al momento, cadono i sospetti. Si erano conosciuti tre anni fa, erano innamorati, era arrivato il bambino. Due mesi di convivenza, poi la cosa precipitò. «La nostra storia è finita», le ripeteva Cinzia. Lui non si è mai rassegnato. Alta, bruna, bella, sempre pronta a sorridere. Una sfida al suo "onore". Per vendetta, Raffaele, figlio di un titolare di un' officina meccanica, raccontava in giro che frequentava altri ragazzi, che era di nuovo incinta. «Scrivete che non è vero. E' una falsità», dicono i familiari. C' è un' esplosione di rabbia quando, nel soggiorno di casa Visone, in via Machiavelli, periferia di Sant' Antimo, «quella notiza viene ripetuta nel servizio di un tg». Con Raffaele Cinzia ci parlava: «Lui veniva a trovare il bambino, non litigavano mica». Ma la gelosia lo accecava, raccontano i vicini. Le amiche impazzivano per lei. Quando la sua compagna di scuola, terzo liceo pedagogico, ieri ha visto il banco vuoto l' ha chiamata sul cellulare. Era spento. Poi ha provato a casa, e ha saputo della tragedia. L' istituto di via Novelli, che le aveva offerto aiuto per la sua maternità precoce - e lei, discreta, ringraziava: «Va tutto bene» - ieri si è fermato, «per la rabbia e il dolore», racconta il preside Gianfranco De Simone. La ragazza col sorriso, come la ricordano a scuola, era una delle più brave: in italiano sfiorava il nove e recitava Dante a memoria. Nella ragazza col sorriso, un professore, negli ultimi giorni aveva notato una vena di malinconia: «Mica ha problemi col suo ex?», confidava a un collega. Inutile chiederlo a Cinzia. Avrebbe risposto nel suo stile, con un sorriso.