SUBSCRIBEsuscribe's video: Italia - Marchisio: Dobbiamo pensare solo a vincere Euro 2012

INVIATO A CRACOVIA Una Nazionale nata sul blocco della Juve non può spegnersi nel modo in cui la Juve rischiò di farlo prima di innestare la marcia per lo scudetto. Il richiamo alla «pareggite» dei bianconeri è forte. «Anch'io dopo la partita con i croati ho pensato che ci sono alcune somiglianze», ammette Marchisio. «Giochiamo bene, costruiamo molto e segniamo poco. Ed è quello che dobbiamo migliorare». Bisogna farlo in fretta. «Non ci sono i tempi per recuperare come in campionato. Ci si gioca tutto in una partita». Il bianconero ha messo il dito nella piaga. L'Italia è nei guai perché non sfrutta le occasioni e si espone alle rimonte. La Juve si scrollò il fardello con i gol dei centrocampisti, gli azzurri cercano ancora la strada giusta: hanno realizzato solo una rete su azione nelle ultime 5 partite e il rimestare le formazioni, come fa Prandelli provando in allenamento uomini e moduli che poche ore prima aveva escluso, nasce dall'ansiadi eliminare il problema del gol senza turbare l'equilibrio tattico. Il dolorino che ha fermato Balotelli (verità o esagerazione?) apre la porta a Di Natale: il dubbio è che il ginocchio malandrino dell'ex interista abbia offerto una giustificazione alla scelta che il ct stava prendendo comunque. Prandelli ha parlato per giorni della profondità che Di Natale offre alla manovra e che Balotelli garantisce a sprazzi. Poiché non facciamo di mestiere l'allenatore tanta sottigliezza ci sembra di lana caprina. Balotelli non ci era dispiaciuto neppure nella ripresa e le parole di Modric («Quando lui è uscito è stato un sollievo perché lo consideravamo un pericolo») lo testimoniano. Il fatto incontestabile è che l'attaccante dell'Udinese quando arriva davanti alla porta sbaglia poco e ha la cattiveria del goleador, Balotelli invece ha il tiro potente e la giocata talentuosa ma li usa poco e con la maglia della Nazionale pare il sor Tentenna. Salvo i ripensamenti ormai all'ordine del giorno, l'Italia avrà una coppia d'attacco più esperta e una squadra più scoperta. Cassano e Di Natale non lavorerebbero in copertura neppure se vendessero trapunte. «Di Natale - ha spiegato Prandelli venerdì - è abituato a giocare nell'Udinese in cui sono in nove che lavorano per lui: chiede una squadra al proprio servizio e la ripaga con i gol». Ecco perché nei piani del ct lo si doveva utilizzare per una mezz'ora e non per tutta la partita. Con questa soluzione la Nazionale deve cambiare e mettere un uomo in più in mezzo al campo per dare solidità e rinunciare alla difesa a tre. Cambia l'intera filosofia, la speranza è che il guadagno sia superiore al danno altrimenti per raccogliere le critiche non basterà una botte. Certo, gli imprevisti acuiscono le perplessità che erano nate con le convocazioni e in particolare con la rinuncia a una punta d'area. Prandelli ha perso «Pepito» Rossi, è stato tradito dal finale di stagione di Osvaldo, non si è fidato di Matri e di Pazzini, ha giudicato inadatto Borriello e Gilardino al capolinea. Non è uno scandalo che siano rimasti a casa. L'Ucraina ha rigenerato Shevchenko, la Spagna ha ritrovato i gol di Torres, la Germania ha Gomez e tiene in panchina Klose che sarebbe un titolare fisso e inamovibile tra gli azzurri. Non è colpa di Prandelli se guida un calcio spuntato. Tuttavia per portare Borini che non ha un ruolo in questo momento, il ct poteva confermare Destro che è più goleador e l'ha dimostrato nel Siena. Non è Van Basten ma con l'Irlanda sarebbe servito pure lui.